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Regione Emilia Romagna; Assessorato Pianificazione e Ambiente, Collana naturalistica - La Vena del Gesso - 1974 | ||
INVERTEBRATI
IPOGEI Paolo
Boldreghini, Riccardo Santolini La
fauna tipica delle caverne (specie eutroglofile e troglobie)
è sempre estremamente interessante dal punto di vista
biologico per i peculiari adattamenti morfologici e fisiologici
che gli organismi sviluppano in tale particolarissimo
ambiente. Inoltre le grotte e i sistemi di grotte sono
circoscritti a limitate aree carsiche e pertanto isolati gli
uni dagli altri: tali condizioni favoriscono l'isolamento
genetico delle diverse popolazioni e quindi possono condurre
alla formazione di entità sistematiche (quali specie e
sottospecie) distinte e spesso endemiche di regioni ristrette
o addirittura di singole cavità. Sebbene la fauna ipogea dei
Gessi bolognesi sia ancora tutt'altro
che adeguatamente studiata, sia sotto il profilo sistematico,
sia per vari aspetti biologici, di essa sono già noti molti
componenti, alcuni dei quali certamente o probabilmente
endemici. Vengono qui riportate le specie finora
notificate per le grotte di tutti gli affioramenti gessosi del
Bolognese, in ordine sistematico, pur con alcune incertezze
e carenze che potranno essere risolte soltanto con ulteriori
specifiche ricerche. Crostacei Isopodi
Oniscidei: Androniscus
dentiger (Farneto);
Isopodi non precisati, citati delle
cavità di Gaibola e della Grotta
Gortani da Fantini (1934).
Anfipodi:
Niphargus
sp.
(Coralupi,
Novella, Farneto, Spipola
s.l., Buco
del Belvedere, Gaibola), già determinato erroneamente
come Niphargus stygius,
pare
invece sia da attribuire
ad altra specie (Bullini, 1980);
Anfipodi
non precisati,
citati della Grotta Gortani da Fantini (1934),
sono da
ritenere appartenenti anch'essi ad una specie di Níphargus;
la citazione di Gammarus
sp.
della Grotta della Spipola
(Fantini 1934) è invece
certamente erronea. Decapodi:
un esemplare non determinato è
citato
da Fantini
(1934)
per
le grotte di Gaibola. Aracnidi Pseudoscorpioni:
Chthonius
microphtalmus
vallei, sottospecie
endemica descritta da Di Caporiacco (1949)
su un
esemplare
raccolto nella Grotta della Spipola. Araneidi
(Ragni): Porrhomma
spipolae, specie
endemica descritta pure da Di
Caporiacco (1949)
su materiale
raccolto
alla Spipola; Meta
menarli (Farneto,
Spipola); Centromerus
paradoxus (Farneto),
conosciuto per lungo tempo solo
della Spagna e della Francia orientale; Nesticus
eremita (Spipola);
Nesticus
sp.
(Farneto); "Ragni" non precisati,
citati della Grotta Gortani da Fantini (1934).
Acari:
Oppia
melisi, scoperta
da Valle (1949)
nella
Grotta
della Spipola; Eugamasus
niveus; Euryparasitus terribilis; Acari
non precisati, citati della Grotta della Spipola, delle
cavità di Gaibola e della Grotta Gortani da Fantini (1934);
Zecche (come la
grossa e frequentelxodes vespertilionis)
e
altri Acari parassiti possono essere reperiti all'interno
delle grotte, ma essi vi penetrano soltanto al seguito
dei loro ospiti (Chirotteri). Miriapodi
e Chilopodi Monotarsobius
manfrediae, specie
nuova descritta da Bianchi
(1949)
su materiale
raccolto nella Grotta della Spipola
e nella Risorgente dell'Acqua Fredda; Lithobius
sp.
(Spipola);
"Miriapodi" non precisati, citati della cavità di
Gaibola e della Grotta Gortani da Fantini (1934). Insetti Collemboli:
Onychiurus
spipolae e Mesachorutes
cionii, scoperti
ambedue nella Grotta della Spipola, rispettivamente
da Massera e da Denis (Bullini, 1980);
Becherellodes
inermis, di
cui le grotte bolognesi sono l'unica stazione finora
nota in Italia (Bullini, 1980);
Collemboli non precisati,
citati da Fantini (1934).
Tisanuri:
specie non precisate, citate da Fantini (1934)
della Grotta della
Spipola e delle cavità di Gaibola (è probabile
che l'attribuzione sia erronea e che si tratti in realtà
di Dipluri, Insetti ciechi di suoli umidi che contano parecchie
specie cavernicole, alcune addirittura troglobie). Ortotteri:
Dolichopoda
palpata letitiae (Farneto);
Sono citate anche Dolichopoda
sp. della
Grotta della Spipola e
della Grotta Novella e Ortotteri non precisati delle cavità
di Gaibola, ma è da ritenere si tratti in ogni caso della
medesima entità faunistica (le cavallette del genere Dolichopoda
sono
attere, microftalme, di colore ferrugineo,
con zampe e antenne lunghissime e sono fra i più frequenti
abitatori delle cavità sotterranee). Ditteri: Triphleba
fantinii, specie
nuova descritta da Schmitz
(1933,
in Fantini, 1934)
su
esemplari raccolti nella Grotta
Coralupi; Ditteri non precisati, citati della Grotta
della Spipola da Fantini (1934).
Coleotteri:
Bythinus
gladiator, della
Famiglia dei Pselafidi,
fu raccolto nella Grotta del Farneto e descritto da Fiori (1899,
in
Cencini, 1972) come
specie nuova con il nome di Igtinus
cavernicola, ma
la specie era già stata descritta,
sempre in Italia, da Reitter con il nome diApobithus
gladiator
(Fantini,
1934);
altri
Coleotteri cavernicoli, in particolare
delle famiglie Carabidi e Catopidi, che contano
numerose specie e addirittura generi troglobi, sono citati
nel capitolo specifico, subito dopo il paragrafo seguente. Molluschi Gasteropodi: Oxychilus villae (Farneto), specie eutroglofila che si nutre di guano, il cui areale principale sono le Alpi, dalle Marittime al Carso; Hyalinia sp., citata da Fantini (1934) della Grotta della Spipola e della Grotta Gortani, è da riferirsi con tutta probabilità all'unica specie sopra menzionata. |
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